La scorsa settimana mi telefona Maria (i nomi sono di fantasia, la storia vera), una mia cliente sposata con Filippo.
Lei parrucchiera titolare di partita iva, lui dipendente con contratto a tempo indeterminato abbastanza recente (1 anno fa), genitori di due bellissime bimbe di 14 e 11 anni.
Filippo è un grande lavoratore ma negli ultimi anni è stato un po’ sfortunato.
Ha cambiato molti lavori, per ragioni a lui non imputabili.
Negli ultimi due mesi tutti a casa per la pandemia da Covid-19.
Maria con il suo negozio chiuso, Filippo in cassa integrazione.
Maria fattura zero, ma alla notizia della riapertura la sua agenda è piena zeppa di appuntamenti per il prossimo mese come minimo! Quindi è felice.
Filippo a Maggio rientra a lavoro, ma è costretto a fare la cosiddetta rotazione con un collega, quindi non è presente tutti i giorni in azienda.
Anche quando lavora, 2 delle 8 ore previste da contratto sono di cassa integrazione.
Filippo è in crisi.
La sua ultima busta paga di Aprile è stata di 200,00 € e la famiglia sarebbe in crisi se non fosse per sua moglie.
Condizionale d’obbligo perché Maria ha ricominciato a lavorare e dunque riesce a far fronte agli impegni economici della famiglia.
Ma anche perché anni fa, preoccupata per il lavoro ballerino del marito, ha chiesto di parlarmi e mi ha manifestato le sue paure.
Insieme abbiamo strutturato un salvadanaio che le permettesse di aiutare la famiglia laddove si fosse verificato un imprevisto pesante, come lo è di fatto la pandemia.
Cosa abbiamo fatto?
1. Abbiamo osservato dall’alto le entrate e le uscite di Maria;
2. Abbiamo capito quanto potesse risparmiare;
3. Abbiamo valutato insieme la soluzione corretta per lei.
Siamo riuscite a venirne fuori.
Nessuna bacchetta magica; non sono Wonder Woman e non dovremmo sentirci in difetto.
Probabilmente nessuno ci aveva mai parlato di questa possibilità.
Se interessa anche a te, puoi contattarmi che ne parliamo: https://www.valentinacartei.com/contatti/
E sono anche arrabbiata.
Ma la cassa integrazione dove è finita? Possibile che non si riescano a sollecitare i pagamenti?
Nessuno di noi voleva il Covid-19, né tantomeno essere costretti a cessare la nostra attività.
Dico, di fronte ad una situazione tanto straordinaria, possibile non si riesca a snellire la burocrazia e pagare
i lavoratori in tempi celeri?
Come cantano Fabri Fibra e i Thegiornalisti: SIAMO COME TORI A PAMPLONA.
Tecnica quanto basta, tanto tanto cuore.
Valentina